Arezzo, 11 de novembre 2009
Avui una delegacio formada per un membre de l'associacio AltraItalia, el conseller de l'Ajuntament d'Arezzo pels Verds Marco Tulli i un representant de l'associacio Camillo Berneri han entregat al Preside del "Liceo Classico" i al registre de la Provincia d'Arezzo el text reivindicant la retirada de la placa a l'aviador legionari situada a l'entrada del Liceo Francesco Petrarca.
Per al proper dilluns s'ha previst el lliurament al Consell Municipal de la ciutat i en aquella ocasio hi haurà una roda de premsa.
Sempre dilluns a la tarda el Conseller Toschi de la regio Toscana ens rebrà com a membres de l'AltraItàlia per assebentar-se dels objectius de la campanya.
Diversos grups tan municipals com de la provincia (Rifondazione Comunista, Els Verds, Sinistra) han declarat el seu interessament per un debat sobre el paper de les dues Itàlies en el conflicte de 1936-39.
dimecres, 11 de novembre del 2009
dimecres, 4 de novembre del 2009
Comunicat de les Joventuts d'Alleanza Nazionale (extrema dreta)
Aquest blog vol recollir el màxim de documentació sobre l'assumpte de la targa a l'aviador feixista aretí caigut a la guerra civil.
El següent comunicat va ser public a la web InformaArezzo
Comunicati: Azione Giovani a sostegno del monumento ai caduti al liceo classico
La redazione 15/10/2009 09:03:00
La notizia dei giorni scorsi in merito all’iniziativa promossa da Vittorio Giorgetti per mantenere inalterata la statua e la targa dedicata alla memoria dell’aretino Vittorino Ceccherelli ci trova pienamente d’accordo. Si tratta del monumento presente nell’atrio del Liceo Classico di Arezzo che da oltre mezzo secolo lo commemora insieme ai Caduti.
In particolare Vittorino Ceccherelli, aviatore legionario, mori’ in uno scontro aereo con un pilota che conduceva un aereo sovietico. Ceccherelli fu insignito di varie onorificenze fra cui la Medaglia d’Oro al valor militare. La sua sensibilità riguardo a quel contesto storico si evince da alcune sue lettere: “Questa guerra è la peggiore di tutte“, “Dio ci salvi da questa carneficina umana”, “Questa guerra è la strage piu’ orrenda che la storia ha conosciuto”, “Il cuore è diventato un pezzo di pietra e non si sente piu’ nulla”.
La richiesta di rimozione della targa arriva da un presunto gruppo di cittadini residenti in Catalogna che si sente offeso per la commemorazione del nostro concittadino. In particolare vorremmo venire a conoscenza di quante sono e chi sono queste persone che fanno esplicito riferimento alla sinistra locale. E’ quindi evidente che la motivazione della richiesta di rimozione nasce da motivi ideologici e da personalità che vorrebbero riscrivere la storia.
Anche in Spagna i Monumenti ai Caduti della guerra civile, gli uni accanto agli altri, non sono mai stati abbattuti. Una ragione in più per non capire cosa spinge gli italiani in Catalogna a chiederne la rimozione al liceo classico di Arezzo. E’ facile capire che dietro questa operazione mediatica si nasconde la voglia da parte di una formazione politica di cavalcare la polemica.
Per questi motivi ci sentiamo di condividere l’iniziativa al fine di mantenere inalterato il Monumento ai Caduti presso il Liceo Classico “F. Petrarca” invitando le forze politiche e non, a sottoscrivere la suddetta petizione. Così dimostrando di avere a cuore la memoria dei Caduti e delle nostre radici.
Azione Giovani Arezzo
El següent comunicat va ser public a la web InformaArezzo
Comunicati: Azione Giovani a sostegno del monumento ai caduti al liceo classico
La redazione 15/10/2009 09:03:00
La notizia dei giorni scorsi in merito all’iniziativa promossa da Vittorio Giorgetti per mantenere inalterata la statua e la targa dedicata alla memoria dell’aretino Vittorino Ceccherelli ci trova pienamente d’accordo. Si tratta del monumento presente nell’atrio del Liceo Classico di Arezzo che da oltre mezzo secolo lo commemora insieme ai Caduti.
In particolare Vittorino Ceccherelli, aviatore legionario, mori’ in uno scontro aereo con un pilota che conduceva un aereo sovietico. Ceccherelli fu insignito di varie onorificenze fra cui la Medaglia d’Oro al valor militare. La sua sensibilità riguardo a quel contesto storico si evince da alcune sue lettere: “Questa guerra è la peggiore di tutte“, “Dio ci salvi da questa carneficina umana”, “Questa guerra è la strage piu’ orrenda che la storia ha conosciuto”, “Il cuore è diventato un pezzo di pietra e non si sente piu’ nulla”.
La richiesta di rimozione della targa arriva da un presunto gruppo di cittadini residenti in Catalogna che si sente offeso per la commemorazione del nostro concittadino. In particolare vorremmo venire a conoscenza di quante sono e chi sono queste persone che fanno esplicito riferimento alla sinistra locale. E’ quindi evidente che la motivazione della richiesta di rimozione nasce da motivi ideologici e da personalità che vorrebbero riscrivere la storia.
Anche in Spagna i Monumenti ai Caduti della guerra civile, gli uni accanto agli altri, non sono mai stati abbattuti. Una ragione in più per non capire cosa spinge gli italiani in Catalogna a chiederne la rimozione al liceo classico di Arezzo. E’ facile capire che dietro questa operazione mediatica si nasconde la voglia da parte di una formazione politica di cavalcare la polemica.
Per questi motivi ci sentiamo di condividere l’iniziativa al fine di mantenere inalterato il Monumento ai Caduti presso il Liceo Classico “F. Petrarca” invitando le forze politiche e non, a sottoscrivere la suddetta petizione. Così dimostrando di avere a cuore la memoria dei Caduti e delle nostre radici.
Azione Giovani Arezzo
Corriere di Arezzo - 24/10/09
Caso Ceccherelli, scrive al Corriere uno dei firmatari della petizione. Da Barcellona ad Arezzo con una richiesta di verità.
A novembre scenderà da Barcellona ad Arezzo, per consegnare le firme contro la targa che davanti al Classico celebra l’aviatore Vittorino Ceccherelli, morto nella guerra di Spagna. Intanto invia al Corriere un contributo nel dibattito, sempre più composito, che si è aperto sulle nostre colonne. * * * Ci hanno qualificato sobillati/sobillatori rossi, eredi dell'ideologia responsabile della morte di centinaia di milioni di persone (quando si prenderanno la briga di contabilizzare le vittime del colonialismo, del capitalismo, delle religioni, mi chiedo), lupi vestiti da agnello. Belve che non rispettano i morti, la loro memoria... Beh, questa è proprio buffa, venendo da personaggi che lodano la magnanimità del generalissimo Franco, una delle figure più sinistre della storia recente europea, da gente che guarda sistematicamente da un'altra parte quando i figli della loro ideologia deturpano, profanano cimiteri ebrei, gli stessi che alimentano infami polemiche per negare il diritto a cittadini di altre religioni di rendere ai loro morti le onoranze previste dalla loro cultura. Gli stessi che in Spagna impediscono che vengano trovate le centinaia di fosse comuni delle fucilazioni di massa eseguite dai franchismi nel lunghissimo e feroce periodo post-bellico per dare alle famiglie delle vittime della rappresaglia la possibilità di seppellire con un nome le spoglie, di onorarle col loro affetto, non con lapidi e medaglie. Saremo forse lupi, ma non intendiamo infangare la memoria di nessuno, siamo di un'altra pasta. E non c'interessa discutere se quest'aviatore se ne andò in Spagna come volontario e sotto falso nome per spirito d'avventura o per amor di patria (sentimento che comunque quando è accompagnato da ardori guerrieri e sogni imperiali non porta mai a niente di buono). Non stiamo parlando della lapide di un cimitero, luogo deputato al culto dei morti. Ma dell'atrio di un liceo, luogo deputato all'educazione dei vivi. In un liceo dovrebbe essere insegnata la verità, o almeno quella parte di verità cui abbiamo accesso. Orbene, quell'unica allusione a un caduto, in Spagna, medaglia d'oro, rappresenta una manipolazione della realtà, di quello che realmente accadde. La concessione di una medaglia d'oro è infatti associata idealmente alla realizzazione di gesta eroiche o comunque meritevoli. E... morire come volontario sotto falso nome attaccando un altro paese, inquadrato in una spedizione che vìola apertamente le leggi internazionali (attacco senza dichiarazione di guerra), quelle di guerra (i primi bombardamenti a tappeto contro popolazioni civili) e gli stessi patti firmati dai suoi mandanti (Commissione di non intervento) può essere considerata gesta eroica o comunque meritevole? È possibile onorare gesta di una tale ferocia che, dopo tre giorni di bombardamento a tappeto sulla popolazione civile, lo stesso Franco ne impose il cessare, per paura che si risvegliassero le coscienze assopite dei governi francese ed inglese? È ovvio che il richiamo alla legalità o al rispetto delle norme o della parola data non è un argomento di peso agli occhi di una certa parte dell'Italia, sempre pronta a sfoderare, secondo le sue convenienze, la legge del più forte o del più furbo. Ma noi non ci rivolgiamo a questa parte del paese o della città, ma a quella che sa distinguere o vuole saper distinguere fra azioni giustificate o giuste ed azioni apertamente ingiuste. E illegali. Detto per inciso: capisco perfettamente la posizione di chi vuol mantenere la targa a Ceccherelli e rifiuta al tempo stesso che venga apposto elemento alcuno che serva a contestualizzarla storicamente dato che allora sarebbe inevitabile e reiterata e a quel punto imbarazzante - da parte del pubblico la domanda: cosa ci fa in un liceo una iscrizione dedicata a un membro dell'Aviazione Legionaria? Il mantenimento di questa dedica a un caduto in una guerra d'aggressione, oltre a contrariare lo spirito della costituzione italiana (che condanna la guerra come modo di risolvere i conflitti fra i popoli), risponde ad un quadro di valori che speravamo definitivamente superato. Una delle cose più agghiaccianti di questa strana polemica che mi è toccato leggere è stata una frase del giovane promotore della contropetizione: "in tutte le guerre muore gente". Una frase per liquidare gli "altri" morti, non importa se innocenti o aggrediti, mentre difendono a spada tratta l'"onore" e la memoria del "loro" caduto. Si, nelle guerre ci sono sempre morti innocenti. E sono questi i nostri morti, il cui rispetto esigiamo, noi promotori di questa richiesta, antibellicisti che credono fermamente che non andrebbero mai esaltate, nemmeno indirettamente, vicende come l'intervento nazi-fascista in Spagna. Noi: italiani, catalani, spagnoli, professori, liberi professionisti, lavoratori, studenti, gente normale che, vivendo a Barcellona abbiamo potuto conoscere di prima mano, capire l'importanza di quei fatti, di sentire le voci delle vittime raccontare quei fatti. Sono episodi le cui conseguenze ancora perdurano perché la necessaria giustizia non è stata fatta. Giustizia, non vendetta. I crimini del franchismo - protrattisi per 40 anni - e dei suoi complici tedeschi ed italiani non sono mai stati portati in giudizio. Solola Germania ha chiesto formalmente perdono per il bombardamento di Guernika, in un gesto simbolico che può solo onorare quel paese e i suoi politici, che al Parlamento votarono in modo unanime tale risoluzione. Speriamo che i nostri amministratori e le autorità responsabili sappiano prendere spunto da quell'esempio e non si lascino condizionare dalla retorica falsificatrice della storia degli ambienti più retrivi della società aretina. Se vogliamo creare una reale Unità Europea dobbiamo partire dalla memoria condivisa, dalla giustizia internazionale che non permette la prescrizione dei crimini di guerra, dall'educazione delle giovani generazioni. La targa per l'aviatore Ceccarelli, che i suoi familiari e persino i suoi camerati hanno diritto d'onorare in privato come meglio credono, fatto salvo il rispetto della Costituzione, posta nell'atrio del Liceo costituisce la negazione più dolorosa delle basi minime della fraterna convivenza tra i popoli d'Europa e dei valori che la sorreggono
Rolando d'Alessandro
A novembre scenderà da Barcellona ad Arezzo, per consegnare le firme contro la targa che davanti al Classico celebra l’aviatore Vittorino Ceccherelli, morto nella guerra di Spagna. Intanto invia al Corriere un contributo nel dibattito, sempre più composito, che si è aperto sulle nostre colonne. * * * Ci hanno qualificato sobillati/sobillatori rossi, eredi dell'ideologia responsabile della morte di centinaia di milioni di persone (quando si prenderanno la briga di contabilizzare le vittime del colonialismo, del capitalismo, delle religioni, mi chiedo), lupi vestiti da agnello. Belve che non rispettano i morti, la loro memoria... Beh, questa è proprio buffa, venendo da personaggi che lodano la magnanimità del generalissimo Franco, una delle figure più sinistre della storia recente europea, da gente che guarda sistematicamente da un'altra parte quando i figli della loro ideologia deturpano, profanano cimiteri ebrei, gli stessi che alimentano infami polemiche per negare il diritto a cittadini di altre religioni di rendere ai loro morti le onoranze previste dalla loro cultura. Gli stessi che in Spagna impediscono che vengano trovate le centinaia di fosse comuni delle fucilazioni di massa eseguite dai franchismi nel lunghissimo e feroce periodo post-bellico per dare alle famiglie delle vittime della rappresaglia la possibilità di seppellire con un nome le spoglie, di onorarle col loro affetto, non con lapidi e medaglie. Saremo forse lupi, ma non intendiamo infangare la memoria di nessuno, siamo di un'altra pasta. E non c'interessa discutere se quest'aviatore se ne andò in Spagna come volontario e sotto falso nome per spirito d'avventura o per amor di patria (sentimento che comunque quando è accompagnato da ardori guerrieri e sogni imperiali non porta mai a niente di buono). Non stiamo parlando della lapide di un cimitero, luogo deputato al culto dei morti. Ma dell'atrio di un liceo, luogo deputato all'educazione dei vivi. In un liceo dovrebbe essere insegnata la verità, o almeno quella parte di verità cui abbiamo accesso. Orbene, quell'unica allusione a un caduto, in Spagna, medaglia d'oro, rappresenta una manipolazione della realtà, di quello che realmente accadde. La concessione di una medaglia d'oro è infatti associata idealmente alla realizzazione di gesta eroiche o comunque meritevoli. E... morire come volontario sotto falso nome attaccando un altro paese, inquadrato in una spedizione che vìola apertamente le leggi internazionali (attacco senza dichiarazione di guerra), quelle di guerra (i primi bombardamenti a tappeto contro popolazioni civili) e gli stessi patti firmati dai suoi mandanti (Commissione di non intervento) può essere considerata gesta eroica o comunque meritevole? È possibile onorare gesta di una tale ferocia che, dopo tre giorni di bombardamento a tappeto sulla popolazione civile, lo stesso Franco ne impose il cessare, per paura che si risvegliassero le coscienze assopite dei governi francese ed inglese? È ovvio che il richiamo alla legalità o al rispetto delle norme o della parola data non è un argomento di peso agli occhi di una certa parte dell'Italia, sempre pronta a sfoderare, secondo le sue convenienze, la legge del più forte o del più furbo. Ma noi non ci rivolgiamo a questa parte del paese o della città, ma a quella che sa distinguere o vuole saper distinguere fra azioni giustificate o giuste ed azioni apertamente ingiuste. E illegali. Detto per inciso: capisco perfettamente la posizione di chi vuol mantenere la targa a Ceccherelli e rifiuta al tempo stesso che venga apposto elemento alcuno che serva a contestualizzarla storicamente dato che allora sarebbe inevitabile e reiterata e a quel punto imbarazzante - da parte del pubblico la domanda: cosa ci fa in un liceo una iscrizione dedicata a un membro dell'Aviazione Legionaria? Il mantenimento di questa dedica a un caduto in una guerra d'aggressione, oltre a contrariare lo spirito della costituzione italiana (che condanna la guerra come modo di risolvere i conflitti fra i popoli), risponde ad un quadro di valori che speravamo definitivamente superato. Una delle cose più agghiaccianti di questa strana polemica che mi è toccato leggere è stata una frase del giovane promotore della contropetizione: "in tutte le guerre muore gente". Una frase per liquidare gli "altri" morti, non importa se innocenti o aggrediti, mentre difendono a spada tratta l'"onore" e la memoria del "loro" caduto. Si, nelle guerre ci sono sempre morti innocenti. E sono questi i nostri morti, il cui rispetto esigiamo, noi promotori di questa richiesta, antibellicisti che credono fermamente che non andrebbero mai esaltate, nemmeno indirettamente, vicende come l'intervento nazi-fascista in Spagna. Noi: italiani, catalani, spagnoli, professori, liberi professionisti, lavoratori, studenti, gente normale che, vivendo a Barcellona abbiamo potuto conoscere di prima mano, capire l'importanza di quei fatti, di sentire le voci delle vittime raccontare quei fatti. Sono episodi le cui conseguenze ancora perdurano perché la necessaria giustizia non è stata fatta. Giustizia, non vendetta. I crimini del franchismo - protrattisi per 40 anni - e dei suoi complici tedeschi ed italiani non sono mai stati portati in giudizio. Solo
Rolando d'Alessandro
dilluns, 26 d’octubre del 2009
Articolo Corriere d'Arezzo - 26 ottobre 09
C’è una data: 7 novembre. E poi tanti altri giorni davanti, i successivi. Quelli che verranno impegnati per presentare la petizione alle autorità italiane per rimuovere la targa al legionario aretino Ceccherelli caduto in Spagna nella guerra civile dalla parte di Franco, commemorato nell’atrio del liceo classico. Un lungo viaggio, da Barcellona ad Arezzo: carico di storia e di ragioni. Saremo insomma, fra due settimane, di fronte a un fatto.
Da affrontare anziché sottacere; decantare, come ormai da qualche anno va di moda in questa città solo per non perdere un pugno di voti. Sapremo allora qual è la posizione ufficiale del Comune di Arezzo che ogni giorno ci dispensa di comunicati e comunicatini senza mai dire una parola una su questa vicenda e qual è l’idea della Provincia che è l’ente di riferimento per le attività dell’immobile e che mai una parola, una, ha detto sulla problematica di carattere internazionale. Il tema non è decisivo sulle sorti della città, pensiamo in questo modo sia stato liquidato il caso Ceccherelli. Succede sempre così, prima. Poi a questione scoppiata, ci si ritrova in braghe di tela; fuori tempo. Non è che fin qui nulla sia successo, forse si è fatto finta di niente. Sotto quella lapide ci fu un ritrovo non autorizzato, qualche anno fa, di falangisti con bandiere e trombe. Giusto lo scorso anno, il 23 ottobre, con la colla venne attaccato sotto il nome di Ceccherelli, un cartello in onore delle vittime civili della Spagna (nella foto). Poi staccato, rimosso. E’ nelle informative delle forze dell’ordine, è nei siti web. Questo per dire che sotto quella lapide tanto altro può succedere ancora e che c’è molto di sbagliato nel rispetto della verità. Quella che si chiede, quella che è giusto ottenere per una Arezzo civile e non equivoca: con buona pace di chi ha paura degli scontri ideologici di qualche frangia, sempre comunque molto meglio (nel caso e se argomentati) di questi nostri politici che cercano solo facili spot. A presto.
Federico Sciurpa
Da affrontare anziché sottacere; decantare, come ormai da qualche anno va di moda in questa città solo per non perdere un pugno di voti. Sapremo allora qual è la posizione ufficiale del Comune di Arezzo che ogni giorno ci dispensa di comunicati e comunicatini senza mai dire una parola una su questa vicenda e qual è l’idea della Provincia che è l’ente di riferimento per le attività dell’immobile e che mai una parola, una, ha detto sulla problematica di carattere internazionale. Il tema non è decisivo sulle sorti della città, pensiamo in questo modo sia stato liquidato il caso Ceccherelli. Succede sempre così, prima. Poi a questione scoppiata, ci si ritrova in braghe di tela; fuori tempo. Non è che fin qui nulla sia successo, forse si è fatto finta di niente. Sotto quella lapide ci fu un ritrovo non autorizzato, qualche anno fa, di falangisti con bandiere e trombe. Giusto lo scorso anno, il 23 ottobre, con la colla venne attaccato sotto il nome di Ceccherelli, un cartello in onore delle vittime civili della Spagna (nella foto). Poi staccato, rimosso. E’ nelle informative delle forze dell’ordine, è nei siti web. Questo per dire che sotto quella lapide tanto altro può succedere ancora e che c’è molto di sbagliato nel rispetto della verità. Quella che si chiede, quella che è giusto ottenere per una Arezzo civile e non equivoca: con buona pace di chi ha paura degli scontri ideologici di qualche frangia, sempre comunque molto meglio (nel caso e se argomentati) di questi nostri politici che cercano solo facili spot. A presto.
Federico Sciurpa
diumenge, 25 d’octubre del 2009
Interrogazione di Marco Tulli, del 25 Settembre 2008
L’interrogazione urgente di Marco Tulli sulla targa dedicata a Vittorino Ceccherelli al L. Classico
PREMESSO che il 9 ottobre sarà inaugurata ad Arezzo, presso la sala Sant’Ignazio, l’esposizione “QUANDO PIOVEVANO BOMBE. I bombardamenti e la città di Barcellona durante la Guerra Civile” una mostra retrospettiva proposta dal Memorial Democratic della Catalogna sulla Guerra civile spagnola (1936-1939),di cui ricorre il settantesimo.
VISTO che nell’atrio interno d’ingresso del Liceo Classico “F. Petrarca” di Arezzo, in via Cavour al civico 44, si trova una lapide commemorativa dedicata al concittadino VITTORINO CECCHERELLI, tenente pilota dell’Aviazione Legionaria, “caduto in Spagna” (1936), medaglia d’oro al valor militare.
CONSIDERATO che la realizzazione della suddetta lapide, risalente all’epoca fascista, avveniva in un contesto di glorificazione della guerra di aggressione al popolo spagnolo e al suo governo legittimo, a sostegno del golpista Francisco Franco.
TENUTO CONTO che l’Italia fascista, con ottantamila uomini, migliaia di pezzi di artiglieria e, soprattutto, alcune centinaia di aerei della cosiddetta Aviazione Legionaria di cui il concittadino Ceccherelli era tenente, giocò un ruolo determinante nella vittoria franchista; che Mussolini, per la prima volta in Europa, sperimentò su Barcellona gli effetti dei bombardamenti a tappeto contro le popolazioni civili (in duecento missioni gli “eroici” nostri connazionali scaricarono sulla capitale catalana mille tonnellate di bombe causando circa tremila vittime); e che tali crimini di guerra sono scientificamente provati.
TENUTO CONTO che da tempo, e almeno fino al 2005, l’atrio interno del suddetto Liceo dove si trova la lapide del Ceccherelli, è stato luogo di raduno e pellegrinaggio di nostalgici franchisti spagnoli e neofascisti italiani, come riferito dalla stampa locale
CONSIDERATO, infine, il perdurare di tale situazione come democraticamente incongruo e che il mantenimento dell’iscrizione del “caduto in Spagna”, in luogo educativo, richiederebbe quantomeno adeguata opera di informazione, mentre – al contrario – si notano in città, e purtroppo fra le stesse autorità scolastiche coinvolte, indifferenza oppure anche una malcelata tendenza a rinnovare il culto del personaggio (ad es. “Notizie di Storia” set. 2008 dedica la copertina all’“eroico” aviatore).
SI INTERROGA
codesta Amministrazione se non reputi necessario farsi promotrice nei confronti di tutti gli organi competenti affinché venga presa in considerazione l’ipotesi del posizionamento, accanto alla suddetta lapide, almeno di un pannello informativo che spieghi la storia di Vittorino Ceccherelli nel contesto storico nel quale avvenivano i fatti e di promuovere opportune iniziative pubbliche di informazione storica rivolte a studenti, insegnanti e dirigenti scolastici (con particolare attenzione allo stesso Liceo Classico).
Bibliografia essenziale su Vittorino Ceccherelli:
- P.L. OCCHINI, Vittorino Ceccherelli legionario dell’aria, “Atti e Memorie
dell’Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze”, XXII-XXIII (1937), pp. 17-44;
- P.L. OCCHINI, Vittorino Ceccherelli legionario dell’aria, Firenze, Rinascimento del
Libro, 1938, pp. 142;
- - E. SANTONI, Ali di giovinezza, ali di vittoria: come visse e morì Vittorino
Ceccherelli, medaglia d’oro, Firenze, Vallecchi, 1939, pp. XII, 221.
GIOVEDì 25 SETTEMBRE 2008 10:18 - Comune di Arezzo Servizio Comunicazione
PREMESSO che il 9 ottobre sarà inaugurata ad Arezzo, presso la sala Sant’Ignazio, l’esposizione “QUANDO PIOVEVANO BOMBE. I bombardamenti e la città di Barcellona durante la Guerra Civile” una mostra retrospettiva proposta dal Memorial Democratic della Catalogna sulla Guerra civile spagnola (1936-1939),di cui ricorre il settantesimo.
VISTO che nell’atrio interno d’ingresso del Liceo Classico “F. Petrarca” di Arezzo, in via Cavour al civico 44, si trova una lapide commemorativa dedicata al concittadino VITTORINO CECCHERELLI, tenente pilota dell’Aviazione Legionaria, “caduto in Spagna” (1936), medaglia d’oro al valor militare.
CONSIDERATO che la realizzazione della suddetta lapide, risalente all’epoca fascista, avveniva in un contesto di glorificazione della guerra di aggressione al popolo spagnolo e al suo governo legittimo, a sostegno del golpista Francisco Franco.
TENUTO CONTO che l’Italia fascista, con ottantamila uomini, migliaia di pezzi di artiglieria e, soprattutto, alcune centinaia di aerei della cosiddetta Aviazione Legionaria di cui il concittadino Ceccherelli era tenente, giocò un ruolo determinante nella vittoria franchista; che Mussolini, per la prima volta in Europa, sperimentò su Barcellona gli effetti dei bombardamenti a tappeto contro le popolazioni civili (in duecento missioni gli “eroici” nostri connazionali scaricarono sulla capitale catalana mille tonnellate di bombe causando circa tremila vittime); e che tali crimini di guerra sono scientificamente provati.
TENUTO CONTO che da tempo, e almeno fino al 2005, l’atrio interno del suddetto Liceo dove si trova la lapide del Ceccherelli, è stato luogo di raduno e pellegrinaggio di nostalgici franchisti spagnoli e neofascisti italiani, come riferito dalla stampa locale
CONSIDERATO, infine, il perdurare di tale situazione come democraticamente incongruo e che il mantenimento dell’iscrizione del “caduto in Spagna”, in luogo educativo, richiederebbe quantomeno adeguata opera di informazione, mentre – al contrario – si notano in città, e purtroppo fra le stesse autorità scolastiche coinvolte, indifferenza oppure anche una malcelata tendenza a rinnovare il culto del personaggio (ad es. “Notizie di Storia” set. 2008 dedica la copertina all’“eroico” aviatore).
SI INTERROGA
codesta Amministrazione se non reputi necessario farsi promotrice nei confronti di tutti gli organi competenti affinché venga presa in considerazione l’ipotesi del posizionamento, accanto alla suddetta lapide, almeno di un pannello informativo che spieghi la storia di Vittorino Ceccherelli nel contesto storico nel quale avvenivano i fatti e di promuovere opportune iniziative pubbliche di informazione storica rivolte a studenti, insegnanti e dirigenti scolastici (con particolare attenzione allo stesso Liceo Classico).
Bibliografia essenziale su Vittorino Ceccherelli:
- P.L. OCCHINI, Vittorino Ceccherelli legionario dell’aria, “Atti e Memorie
dell’Accademia Petrarca di Lettere Arti e Scienze”, XXII-XXIII (1937), pp. 17-44;
- P.L. OCCHINI, Vittorino Ceccherelli legionario dell’aria, Firenze, Rinascimento del
Libro, 1938, pp. 142;
- - E. SANTONI, Ali di giovinezza, ali di vittoria: come visse e morì Vittorino
Ceccherelli, medaglia d’oro, Firenze, Vallecchi, 1939, pp. XII, 221.
GIOVEDì 25 SETTEMBRE 2008 10:18 - Comune di Arezzo Servizio Comunicazione
divendres, 23 d’octubre del 2009
dal Corriere di Arezzo - Federico Sciurpa
Targa al legionario, posizioni e soluzioni
AREZZO - Una soluzione per risolvere il caso della targa al legionario Ceccherelli nell’atrio del liceo classico di Arezzo. Viene dal preside della scuola, Giampiero Giugnoli: “Non abbiamo competenza sulla struttura - spiega - ma io non sarei contrario a una spiegazione accanto alla lapide esistente.”Un monumento posto nel 1956 in occasione dei cento anni del liceo e che negli ultimi tempi ha scatenato un acceso dibattito. E’ di ieri la notizia che gli italiani in Spagna vogliono che quella scritta a Ceccherelli venga spazzata via perché “fu un aggressore” e così hanno scritto a tutte le istituzioni italiane e hanno dato vita a una raccolta di firme sul web. Le prese di posizioni si susseguono. "Non posso che associarmi alle sacrosante proteste e all'indignazione dei cittadini italiani in Catalogna, quella lapide, cosi com'è, all'aviatore fascista Vittorino Ceccherelli, non può rimanere in quel posto - dice Alfio Nicotra, capogruppo Prc/Pdci in consiglio provinciale.
La gestione e manutenzione dello stabile del liceo classico Francesco Petrarca - precisa Nicotra - è di competenza dell'amministrazione provinciale, per questo chiedo che venga rimossa subito da dove si trova. Proporrò al consiglio provinciale un gesto riparatore nei confronti dei democratici della Catalogna, organizzando una visita di studenti aretini nei luoghi dove si è combattuto per la libertà e per la Repubblica di Spagna contro Franco e i suoi alleati nazifascisti." Marco Paolucci, consigliere comunale del gruppo Sinistra annuncia un atto di indirizzo per la “rimozione di una lapide che è una affesa alla memoria”. Raffaello Giorgetti consigliere di Forza Italia, si dice invece non posso che indignarm”indignato dalla richiesta di questi italiani di Catalogna. Già alla fine della sanguinosa guerra di Spagna il Generalissimo Franco fece un gesto di pacificazione con il raccogliere i resti dei caduti di entrambi i fronti nel cimitero della Valle de Los Caidos. Oggi, a distanza di oltre 70 anni, i superstiti rimasti di quella feroce ideologia, che ha sulla coscienza il genocidio di oltre 100 milioni di persone, chiede quasi proditoriamente anche di cancellare la memoria di chi, in buona fede e con l'entusiasmo dei 20 anni, ha partecipato ad una guerra che credeva giusta. La vergogna non sta nel chiedere la rimozione della lapide a ricordo del legionario Ceccherelli ma nella gravità di non dimostrare alcuna pietà (in senso latino) per chi è morto per un ideale, sia esso di destra che di sinistra.”
AREZZO - Una soluzione per risolvere il caso della targa al legionario Ceccherelli nell’atrio del liceo classico di Arezzo. Viene dal preside della scuola, Giampiero Giugnoli: “Non abbiamo competenza sulla struttura - spiega - ma io non sarei contrario a una spiegazione accanto alla lapide esistente.”Un monumento posto nel 1956 in occasione dei cento anni del liceo e che negli ultimi tempi ha scatenato un acceso dibattito. E’ di ieri la notizia che gli italiani in Spagna vogliono che quella scritta a Ceccherelli venga spazzata via perché “fu un aggressore” e così hanno scritto a tutte le istituzioni italiane e hanno dato vita a una raccolta di firme sul web. Le prese di posizioni si susseguono. "Non posso che associarmi alle sacrosante proteste e all'indignazione dei cittadini italiani in Catalogna, quella lapide, cosi com'è, all'aviatore fascista Vittorino Ceccherelli, non può rimanere in quel posto - dice Alfio Nicotra, capogruppo Prc/Pdci in consiglio provinciale.
La gestione e manutenzione dello stabile del liceo classico Francesco Petrarca - precisa Nicotra - è di competenza dell'amministrazione provinciale, per questo chiedo che venga rimossa subito da dove si trova. Proporrò al consiglio provinciale un gesto riparatore nei confronti dei democratici della Catalogna, organizzando una visita di studenti aretini nei luoghi dove si è combattuto per la libertà e per la Repubblica di Spagna contro Franco e i suoi alleati nazifascisti." Marco Paolucci, consigliere comunale del gruppo Sinistra annuncia un atto di indirizzo per la “rimozione di una lapide che è una affesa alla memoria”. Raffaello Giorgetti consigliere di Forza Italia, si dice invece non posso che indignarm”indignato dalla richiesta di questi italiani di Catalogna. Già alla fine della sanguinosa guerra di Spagna il Generalissimo Franco fece un gesto di pacificazione con il raccogliere i resti dei caduti di entrambi i fronti nel cimitero della Valle de Los Caidos. Oggi, a distanza di oltre 70 anni, i superstiti rimasti di quella feroce ideologia, che ha sulla coscienza il genocidio di oltre 100 milioni di persone, chiede quasi proditoriamente anche di cancellare la memoria di chi, in buona fede e con l'entusiasmo dei 20 anni, ha partecipato ad una guerra che credeva giusta. La vergogna non sta nel chiedere la rimozione della lapide a ricordo del legionario Ceccherelli ma nella gravità di non dimostrare alcuna pietà (in senso latino) per chi è morto per un ideale, sia esso di destra che di sinistra.”
dijous, 22 d’octubre del 2009
Lliurada la demanda a les autoritats catalanes
Ahir es va entrar per registre la carta adreçada a les autoritats catalanes signada per les primeres 99 persones adherides a la campanya i l'associació AltraItalia.
A l'Alcalde de Barcelona, al Regidor de participació Ciutadana de la ciutat, al responsable d'afers exteriors de la Generalitat, al d'interior de la mateixa institució així com el director del Memorial Democràtic correspon ara la decisió d'actuar o no, recolçant davant dels seus homòlegs d'Arezzo i Toscana, la nostra demanda de retirada de l'homenatge al membre de l'Aviazione Legionaria.
(italiano)
Ieri, 22 ottobre, è stata presentata alle autorità catalane la lettera firmata dalle prima 99 persone aderenti alla campagna e dall'associazione AltraItalia. Spetta adesso al Sindaco di Barcellona, l'Assessore alla Partecipazione, al responsabile Esteri ed a quello degli Interni della Generalitat, oltre che al direttore del Memorial Democràtic, la decisione d'intervenire o meno nei confronti delle istituzioni Toscane ed aretine, sostenendo la petizione di ritirata dell'omaggio al membro dell'Aviazione Legionaria esposto nell'atrio del Liceo Francesco Petrarca
A l'Alcalde de Barcelona, al Regidor de participació Ciutadana de la ciutat, al responsable d'afers exteriors de la Generalitat, al d'interior de la mateixa institució així com el director del Memorial Democràtic correspon ara la decisió d'actuar o no, recolçant davant dels seus homòlegs d'Arezzo i Toscana, la nostra demanda de retirada de l'homenatge al membre de l'Aviazione Legionaria.
(italiano)
Ieri, 22 ottobre, è stata presentata alle autorità catalane la lettera firmata dalle prima 99 persone aderenti alla campagna e dall'associazione AltraItalia. Spetta adesso al Sindaco di Barcellona, l'Assessore alla Partecipazione, al responsabile Esteri ed a quello degli Interni della Generalitat, oltre che al direttore del Memorial Democràtic, la decisione d'intervenire o meno nei confronti delle istituzioni Toscane ed aretine, sostenendo la petizione di ritirata dell'omaggio al membro dell'Aviazione Legionaria esposto nell'atrio del Liceo Francesco Petrarca
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