Il caso - Targa a Ceccherelli, ribellione in Spagna.
Lettere alle istituzioni, raccolta firme: “Fu un aggressore e viene celebrato in una scuola”. Gli italiani di Catalogna: “Via quella scritta dall’atrio del liceo”.
AREZZO0 2.10.2009
L’atrio del liceo classico Petrarca (Foto Falsetti) Si commemora Ceccherelli
La faccenda si fa seria. Diventa un caso internazionale la targa del liceo classico dedicata a Vittorino Ceccherelli: adesso si muovono, per la sua rimozione, un gruppo di italiani che vivono a Barcellona. Lo fanno con appelli alle istituzioni italiane e con una gigantesca raccolta di firme sul web. - La vicenda. La storia, che già nel mese di gennaio era approdata in consiglio comunale con i consiglieri Tulli e Paolucci, è la seguente. Nell'atrio del liceo classico Francesco Petrarca, c’è un memoriale ai caduti delle due guerre con l'aggiunta, sotto la dicitura "Caduto in Spagna", di una dedica a Vittorino Ceccherelli, medaglia d'oro. Vittorino Ceccherelli era membro dell'Aviazione Legionaria, corpo di spedizione di circa settecento apparecchi, inviato da Mussolini in appoggio alla fazione sediziosa dell’esercito spagnolo. - Settemila vittime. “Il ruolo dell’Aviazione Legionaria fu fondamentale negli esiti di quel conflitto - sostengono il gruppo di italiani a Barcellona - che si tradusse in quaranta anni di dittatura e di sofferenze indicibili per la popolazione di questo paese.Gli aviatori inviati dal governo fascista si macchiarono direttamente di delitti di lesa umanità e di crimini di guerra: i bombardamenti indiscriminati aventi come obiettivo la popolazione civile - i primi sistematicamente condotti della storia - fecero solo in Catalogna almeno settemila vittime, nella pratica totalità civili -; la loro azione fu rivolta all'abbattimento di un governo democratico e legittimato dalle urne, al quale lo stato italiano non aveva dichiarato guerra; gli apparecchi e gli aviatori inviati dal governo italiano operavano come pìrati, senza distintivi di riconoscimento; vennero persino mitragliate colonne di profughi in ritirata verso la Francia.” - L’insulto. Quella targa, per di più in una scuola, secondo questo gruppo di italiani, rappresenta una sorta di insulto. “È evidente - sostengono - la gravità della presenza di un tributo - oltretutto in uno spazio preposto all'educazione delle nuove generazioni - ad uno dei protagonisti di quell'efferata aggressione: cerchi d’immaginare (rivolto alle autorità ndr)la sua reazione o quella di tanti italiani figli e nipoti delle vittime del nazifascismo se in una scuola tedesca venisse esaltata la figura di un membro delle SS.” Da queste argomentazioni nasce una richiesta pressante: “Il mantenimento di tale targa e del riconoscimento della medaglia d’oro all’aviatore fascista rappresenta un insulto alla memoria e alla sensibilità dei cittadini catalani e spagnoli, i più anziani dei quali ricordano ancora con dolore quei terribili episodi. Offesa ingiustificabile nel contesto della costruzione una Europa dei popoli e dei cittadini basata sui valori della convivenza pacifica e del mutuo rispetto. Una Europa in cui non hanno più posto le esaltazioni di atti di terrorismo qualificati come gesta belliche. - Via la targa. Per tutto quanto sin qui esposto - si conclude - ed ai fini del ripristino della verità e dei principi di giustizia e legalità chiediamo, cittadine e cittadini italiani residenti in Catalogna, che l’Istituzione che Lei rappresenta si adoperi per il ritiro della scritta dedicata a Vittorino Ceccherelli e la sua sostituzione con una targa in memoria delle vittime dell’aggressione perpetrata dal corpo di spedizione di cui Ceccherelli faceva parte.” - Tulli in consiglio. Togliere la targa quindi è la richiesta e su questo si è espresso già il sindaco in consiglio comunale argomentando il no con il fatto che le lapidi raccontano la storia e non si possono toccare. Il consigliere Tulli che aveva presentato l’interrogazione, replicò che “per fare in modo che tutti possano leggere di che storia si tratti, potrebbe essere interessante un accorgimento, come avevamo richiesto, quello semplicemente di apporre la spiegazione della storia, perché quello che è successo durante la guerra di Spagna secondo me è importante. Soprattutto è importante che tutti i ragazzi che entrano in quella scuola possano saperlo. Quindi penso che sia assolutamente necessario mettere una spiegazione storica di quello che è avvenuto allora.” - Giorgetti difende. Il consigliere Giorgetti di Forza Italia ritenne invece, nel dibattito consiliare, che il tenente pilota Vittorino Ceccherelli “morì durante la guerra di Spagna in un conflitto a fuoco,meritandosi la medaglia d'oro. È un morto, ai morti qualunque popolo che si dice civile deve rispetto, e fu fatta una indegna gazzarra di fronte a questa lapide. Io quindi chiedevo al Sindaco, come uomo di legge, come uomo di cultura, come cristiano, come intendeva rispondere alla sua maggioranza, che si comporta come nemmeno le belve riescono a comportarsi. E il problema era questo, che non è vero che era andato a bombardare: Vittorino Ceccherelli pilotava un CR32, che era un caccia degli anni 30, che era armato da due mitragliatrici Safat, da 7 millimetri.” - Paolucci all’attacco. Marco Paolucci del gruppo consiliare Sinistra, una posizione in merito ce l’ha ancora più netta dopo le richieste dei residenti in Catalogna. “Ritengo che l'amministrazione comunale e Arezzo tutta - afferma Paolucci - debbano dare risposta alle richieste dei cittadini italiani residenti in catalogna rispetto all'offesa che la targa di Ceccherelli rappresenta. Il consigliere Tulli del gruppo Sinistra aveva presentato una interrogazione in questo senso nel mese di gennaio chiedendo almeno che fosse apposta una targa esplicativa sul ruolo di Ceccherelli e delle truppe fasciste mandate a combattere a favore dei golpisti in spagna contro il governo legittimo e che causarono moltissime vittime. Oltre che a sottoscrivere la lettera degli italiani residenti incatalogna mi impegno a proseguire con l'impegno istituzionale presentando un atto di indirizzo su questo tema.” - I destinatari. La storia, è solo all’inizio. Le richieste di intervento sono state inviate al Preside del Liceo Classico Francesco Petrarca, al provveditorato agli studi della Provincia di Arezzo, al sindaco di Arezzo e al suo assessore alla Cultura, al Presidente della Provincia e della Regione, al responsabile affari esteri della regione Toscana, al console d’Italia a Barcellona
Federico Sciurpa
divendres, 2 d’octubre del 2009
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